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Cammeo

IL CAMMEO

 

L’arte dell’incisione del cammeo affonda le sue radici nell’epoca classica. Ogni cammeo è un’opera scultorea in miniatura il cui soggetto rivela le credenze, i gusti, le usanze, gli eventi storici e sociali che hanno marcato il nostro tempo. La Tazza Farnese, acquistata da Lorenzo il Magnifico nel XV sec. é attualmente conservata al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, costituisce il più importante esempio di bassorilievo in agata sardonica di epoca ellenistica. La raffigurazione sarebbe un’allegoria della fertilità della terra del Nilo o della prosperità del regno tolemaico d’Egitto.
Dall’epoca greco-romana al Rinascimento, l’arte dell’incisione del cammeo ha sviluppato un’iconografia sempre più complessa ed una manifattura preziosa e raffinata. Risalgono al XV-XVI sec. i primi esempi di cammeo di conchiglia: diversamente dalle incisioni su pietra di epoca ellenistica, i cammei del Rinascimento, ricavati dalla conchiglia di un mollusco, sono caratterizzati da una superficie bianca su fondo scuro e da una maggiore plasticità delle forme.
Molto apprezzato dalle famiglie reali europee, il cammeo è riuscito a conquistarsi un posto unico nella storia della gioielleria. A partire dal XIX secolo, la produzione di cammei di conchiglia è venuta gradualmente a concentrarsi nella città di Torre del Greco. L’abilità degli incisori locali, un misto di innovazione e gusto classico, e lo spirito di chi ha solcato a lungo le rotte dal Mediterraneo al Sud America hanno dato vita ad una straordinaria tradizione artistica che ancora oggi costituisce l’identità della città e dei suoi abitanti.

La conchiglia Corniola (Cypraecassis Rufa), proveniente dalle coste di Madagascar, Mozambico e Kenya, si caratterizza per il fondo rosso-arancio e la superficie color crema. La selezione della conchiglia è un’operazione solo apparentemente semplice, in quanto richiede l’occhio esperto e attento dell’artigiano, in grado di cogliere la purezza della superficie e le sfumature del fondo per dare risalto alla delicatezza dell’incisione e alla qualità della creazione.
Nella prima fase di lavorazione, detta “scoppatura”, la conchiglia viene tagliata nella parte inferiore tondeggiante. Seguendo le linee curve che caratterizzano la sua superficie, l’artigiano individua le forme da ritagliare e traccia i contorni della sua “tela”. Le sagome così ritagliate e levigate vengono fissate su un fuso di legno con una pasta di cera e pece. L’incisore può finalmente disegnare sulla superficie il soggetto della sua creazione ed incidere con un bulino la sua opera.
Dal classicismo rinascimentale alle forme naturali della prima epoca Vittoriana, dalle influenze dell’Art Nouveau alla varietà di forme dell’età contemporanea, l’evoluzione del cammeo testimonia l’evolversi dei tempi e dei gusti della società. Per la molteplicità delle sagomature e dei temi figurativi, oggi il cammeo è diventato protagonista di una gioielleria giovane e fantasiosa, capace di conservare un alto contenuto artistico ed un profondo legame con la tradizione.

La conchiglia Sardonica (Cassis Madagascariensis), la cui provenienza è stata erroneamente attribuita alle coste del Madagascar, trova il suo habitat ideale nelle acque del Golfo del Messico e del Mar dei Caraibi. Per la sua superficie chiara, con tonalità dal bianco al crema, e lo strato interno di colore marrone intenso, questo tipo di conchiglia si presta particolarmente alla lavorazione del cammeo: il netto contrasto cromatico tra le due superfici della conchiglia consente di isolare perfettamente dal fondo la figura in rilievo, creando un effetto chiaroscurale capace di esaltare la profondità e la sporgenza dell’incisione.
Di dimensioni più grandi rispetto alla conchiglia Corniola, la conchiglia Sardonica consente agli artigiani di ritagliare “tele” di maggiore grandezza, in quanto offre all’incisore una superficie più ampia e piatta su cui realizzare l’oggetto della sua creazione.
Dalla selezione della conchiglia alla “scoppatura”, dalla sagomatura dei cammei all’incisione, ogni fase della lavorazione viene eseguita secondo i dettami della tradizione locale. Forme nuove e soggetti che sappiano interpretare il mutare dei tempi, realizzati con l’ausilio di tecniche centenarie, fanno del cammeo di sardonica l’interprete primario di una gioielleria dal design moderno e innovativo, che sa essere espressione di un artigianato artistico di lunga tradizione.

Fin dai tempi più antichi, l’arte dell’incisione ha affascinato le popolazioni del Mediterraneo che, con grande maestria, iniziarono a realizzare piccole sculture su una grande varietà di pietre preziose e semipreziose. Tra queste, anche la pietra lavica catturò l’attenzione di artigiani e scultori di diverse epoche storiche. A Torre del Greco la pietra lavica fu inizialmente utilizzata dagli artigiani come materiale di prova su cui esercitarsi prima di effettuare incisioni su conchiglia. Ben presto si iniziò ad apprezzare la bellezza e la delicatezza di questo tipo di lavorazione, così che anche i cammei di pietra lavica finirono per imporsi sul mercato come oggetti originali e alla moda. La pietra lavica, proveniente dalle pendici del Vesuvio o dai depositi fluviali, si caratterizza per una colorazione grigia-verde, sebbene a volte possa tendere verso tonalità più rossicce. Per la sua struttura morfologica, la pietra lavica si presta bene alla realizzazione di statuette e cammei per spille, pendenti e bracciali, con motivi decorativi ispirati soprattutto all’arte classica e rinascimentale.