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Il cammeo: un gioiello prettamente regale?

Il cammeo: un gioiello prettamente regale?

Sin dall’antichità, il cammeo non ha mai smesso di cavalcare i secoli affermandosi come gioiello regale per eccellenza. L’arte del cammeo ha origini lontane; si tratta di una realizzazione artistica, di un’incisione, su pietra o conchiglia che rappresenta scene mitologiche, di vita quotidiana ed eventi storici. La parola cammeo deriva dall’ arabo gama’il che significa “bocciolo di fiore” e sono poi stati i francesi a modificare la parola coniando il termine camaheu, ma procediamo con ordine.

Il cammeo nel tempo

L’incisione è un’arte molto antica, risale alla civiltà micenea in Grecia. Tuttavia, è con i Greci e con i Romani che si diffondono la pratica e l’utilizzo del cammeo. I greci, in particolare, erano eccellenti intagliatori di pietre dure come il turchese, il calcedonio, il diaspro e la corniola. Uno dei capolavori di quest’epoca è senza dubbio la Tazza Farnese realizzata in pietra sardonica. Quando la cultura greca viene assorbita da quella romana, l’arte del cammeo entra a far parte dell’arte romana. In questo periodo si avranno tante opere di un certo rilievo, una delle quali è senza dubbio la Gemma Augustea: si tratta di un cammeo intagliato su una pietra di onice realizzato in onore dell’imperatore Cesare Ottaviano Augusto.

Dopo il periodo romano cala il sipario sull’arte del cammeo. La causa è da ricercare nella religione cristiana che, durante il Medioevo, cercò di ostacolare la rappresentazione delle scene mitologiche.

Sarà il Rinascimento, grazie all’attenzione e alla riscoperta del classicismo, a promuovere il cammeo come monile regale da indossare. Grazie a Lorenzo De Medici venne fondata una scuola che produsse magnifici cammei che sono pervenuti sino ai nostri giorni e che sono conservati nel Museo Archeologico Nazionale di Firenze. L’arte glittica italiana travolse le corti europee e presto Madrid, Londra, Vienna, e Praga vennero adornate di pezzi unici di manifattura italiana. Durante il regno di Elisabetta I il cammeo divenne un oggetto da donare di generazione in generazione sotto forma di pendente o di spilla.

I cammei incantarono perfino Napoleone, che indossò un cammeo al proprio matrimonio. Agli inizi dell’800 anche la capitale francese rivolse l’attenzione verso questa tecnica artistica e grazie all’imperatore francese venne promossa una scuola glittica che concorse con quella italiana.

Tuttavia, il primato mondiale dei maestri incisori è detenuto dalla cittadina di Torre del Greco che ancora oggi mantiene alto questo titolo. A partire dal 700 le tecniche dell’intaglio vennero applicate sulle conchiglie marine e sul corallo. Grazie alle navi che dal porto di Napoli arrivavano dall’oriente e dall’Africa trasportando ogni sorta di materiale, vennero scoperte nuove varietà di conchiglie. Quelle più adatte all’incisione sono quelle provenienti dal Madagascar, dal Mozambico e dai Caraibi. Anche se le conchiglie utilizzate provengono da diverse aree geografiche, l’arte del saperle intagliare con sapienza e maestria resta prerogativa di Torre del Greco.

A testimonianza di ciò, Napoleone Bonaparte possedeva una spada adornata con 10 cammei in corallo lavorati a Torre del Greco. La spada, realizzata da artigiani torresi, gli fu data in dono dalla sorella minore Maria Annunziata Carolina, moglie di Gioacchino Murat e regina consorte di Napoli (1808-1815).

I cammei hanno adornato anche una delle più celebri regnanti inglesi: la regina Vittoria, nota per la sua passione verso il cammeo. Infatti, durante l’epoca vittoriana (1837-1901) questi monili vengono riprodotti in serie e nel 1850 la loro domanda cresce grazie al Grand Tour, diffondendosi anche alla classe media.

In conclusione, possiamo affermare che l’uso del cammeo nel corso dei secoli ha avuto un’estensione anche verso le classi sociali più semplici, abbandonando l’idea che si trattasse di un gioiello prettamente regale. Al giorno d’oggi il cammeo, a prescindere dalla sua tradizione di eleganza secolare, è un gioiello che si adatta ai vari gusti femminili, attualizzandosi ai gioielli pret-à-porter e casual dei giovani. Inoltre l’incisione nella conchiglia o nel corallo permette di creare un gioiello decisamente unico e personale.

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